mercoledì 22 maggio 2013

LA BIOETICA

Oggi in un'epoca di straordinari progressi scientifici e tecnologici che hanno trasformato i concetti tradizionali di vita e di morte, è letteralmente esplosa la disciplina della bioetica. Facciamo un esempio: un uomo, in seguito a un trauma cranico, si trova ad avere la corteccia cerebrale del tutto devastata. Soccorso, viene rianimato: questo gli riattiva il battito cardiaco e, quindi,  gli impedisce di morire per arresto cardiocircolatorio. L'uomo, tuttavia, anche dopo il coma non si risveglia: può aprire gli occhi, respira autonomamente, digerisce, ...ma non ha alcuna consapevolezza. Il paziente, cioè, si trova nel cosiddetto stato vegetativo permanente. Ora, che cosa deve fare il medico di fronte a tale situazione? Protrarre indefinitivamente (anche per decenni) questa forma di vita? Protrarla anche quando dovesse avere in mano il "testamento biologico" in cui il paziente ha espresso la sua chiara volontà in senso contrario? Qual è in questo caso il bene del paziente? Il prolungamento della sua vita a tutti i costi, in una condizione di morte corticale (con la corteccia cerebrale, cioè, spenta e, quindi, con la più totale assenza di vita di relazione), oppure la, per quanto sofferta, dichiarata scelta autonoma e libera del paziente o di un suo delegato in nome della "qualità della vita"?
E che cosa deve fare un medico di fronte a una donna che, per una serie di motivazioni contemplate dalla legge italiana, chiede liberamente l'interruzione della gravidanza? Deve rifiutare qualsiasi complicità in nome del precetto ippocratico (vedere pagine riguardanti l'etica ippocratica cliccando nel link http://www.nuovaartec.it/articoliblog/riflessioni2.pdf) che impone di non dare mai la morte (anche nel caso in cui l'embrione avesse gravissime malformazioni), oppure deve rispettare la libertà della donna? Non si tratta di una scelta leggera. Qual è in questo caso il "bene" in questione? Il diritto della donna ad interrompere una gravidanza non desiderata o il diritto dell'embrione a nascere?
Questi due casi posso dare un'idea del complesso dibattito di bioetica, per comprendere meglio il quale invito a leggere la seguente pagina:



Per ulteriori informazioni sulla bioetica e sul principio di beneficenza e di non maleficenza consultare il link:



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