LA LUCE DEL PROGRESSO
La malattia “è una concezione
antiquata e brutta. Risale a epoche di superstiziosa contrizione, quando l’idea
umana era avvilita e degenerata in una smorfia, a tempi angosciati nei quali
armonia e salute erano considerate sospette e diaboliche, mentre gli acciacchi
erano come un lasciapassare per il paradiso. Ma la ragionevolezza e l’istruzione
hanno messo in fuga queste ombre stagnanti sull’anima dell’umanità… non del
tutto, oggi ancora le stanno combattendo; e questa battaglia si chiama lavoro,
signor mio, lavoro terreno, lavoro per questa terra, per l’onore e il bene dell’umanità
e, temprate ogni giorno più in tale battaglia, quelle forze finiscono col
liberare completamente l’uomo e condurlo per le vie del progresso e della
civiltà verso una luce sempre più chiara, più mite, più pura.”
(THOMAS MANN, 1924, La Montagna Incantata, capitolo IV, "Un acquisto necessario". 3° ed. MIlano: Corbaccio).
La medicina ha conosciuto un’evoluzione
straordinaria nel corso dei millenni. Fino alla prima metà dell’Ottocento essa
era ancora una disciplina qualitativa, strettamente collegata “all’apparenza”, a
ciò che valutava il medico osservando l’aspetto esteriore del paziente. Ma in
pochi anni, con l’invenzione di nuovi strumenti come lo stetoscopio, per l’auscultazione del torace, e lo sfigmomanometro, per misurare la
pressione arteriosa, il medico aveva la possibilità di valutare parametri
fondamentali per una diagnosi molto più precisa dello stato di salute del
paziente. La medicina diventa, così, una scienza quantitativa.
SFIGMOMANOMETRO |
STETOSCOPIO |
Nel 1895 il fisico tedesco
Wilhelm Konrad Roentgen (1845-1913) scoprì casualmente i raggi X, che potevano
attraversare lo scheletro e “fotografare” gli organi interni, che prima di
allora erano considerati “invisibili”: nasce, così, la radiologia. Anche la
chirurgia fa passi da gigante, sviluppandosi in parallelo alla chimica
farmaceutica, che produce nuovi narcotici ed anestetici.
RADIOGRAFIA DEL TORACE |
RADIOGRAFIA DI UN CRANIO UMANO IN LATERALE |
Fondamentali per il progresso
della medicina, ed in particolare della chirurgia, furono i due conflitti
mondiali, senza i quali non si sarebbero mai trovate e, forse, neanche cercate
soluzioni a problemi che sarebbero stati, quindi, lasciati irrisolti. Ad
esempio, per necessità, ci fu un grande salto di qualità nella cura delle
malattie traumatiche. Ma pur troppo non si possono dimenticare anche i risvolti
negativi del progresso, come le armi batteriologiche, silenziose e invisibili
fino al momento dell’utilizzo. È proprio qui che la scienza deve porre i propri
confini, e valutare ciò che è lecito per far sì che essa sia uno strumento di
progresso per l’uomo e non fonte della sua distruzione.
Grazie alle nuove tecniche e ai nuovi strumenti di precisione, la medicina
compie il passaggio dal “mondo del pressappoco” all’ “universo della precisione”,
che nasce in parallelo alla “Civiltà delle Macchine”, in cui gli sviluppi
tecnologici hanno allungato la vita e migliorato la sua qualità.
Come simbolo di questa
precisione, di questa perfezione continuamente ricercata dall’uomo, possiamo
assumere l’Uomo Vitruviano, disegnato da Leonardo da Vinci nell’ultimo decennio
del XV secolo, una data che, più o meno, coincide con un grande evento, che
segna il passaggio dal Medioevo all’età Moderna: la scoperta dell’America. L’immagine
è perciò strettamente collegata all’idea del progresso, di un mondo nuovo migliore del precedente, e sembra evocare aspettative future.
"UOMO VITRUVIANO" DI LEONARDO DA VINCI 24x34 cm |
Nel disegno di Leonardo possiamo
notare la precisione con la quale egli studia il corpo umano, un sistema
perfetto in cui ogni elemento è in proporzione con l’altro. Egli misura ogni
parte del corpo utilizzando una scala di riferimento (in “diti” e palmi). Con la
sua indagine antropometrica, Leonardo riesce ad inscrivere l’uomo all’interno
di un cerchio e di un quadrato.
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