sabato 23 marzo 2013

LA MEDICINA NELL'ANTICHITA'


Ippocrate di Kos, vissuto in Grecia tra il 460 e il 377 a.C., è considerato il padre della medicina razionale. Egli ha segnato il limite tra magia e razionalità: infatti fino ad allora la medicina era una medicina teurgica, in cui la malattia era considerata un castigo divino. Le uniche vie di guarigione, quindi, risultavano essere la preghiera, l’implorazione e il sacrificio. Questo concetto si trova in moltissime opere greche.

Infatti nell’Iliade, Omero descrive una pestilenza diffusa nel campo degli Achei. Essa è causata da Apollo e da Artemide che vogliono così punire il Re degli Achei, Agamennone, che aveva rapito la figlia del sacerdote di Apollo, Crise.






E qual de' numi inimicolli? Il figlio
di Latona e di Giove. Irato al Sire
destò quel Dio nel campo un feral morbo,
e la gente perìa: colpa d'Atride
che fece a Crise sacerdote oltraggio.

(Iliade, Libro I, Omero, traduzione di Vincenzo Monti)

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